Riduzione dell’IRPEF prevista dalla legge di bilancio
Le novità sull’Irpef contenute nella legge di Bilancio 2022 rappresentano il primo intervento della articolata revisione dell’imposta sui redditi prodotti dalle persone fisiche prevista dal disegno di legge delega sulla riforma fiscale.
Lo stanziamento di sette miliardi previsti con la manovra si è incentrato sulla revisione di scaglioni di reddito, delle aliquote irpef e delle detrazioni, portando ad una riduzione delle imposte per una amplissima platea di contribuenti, con particolare riferimento alla cosiddetta classe media (tra i 40 e i 50 mila euro di reddito).
Questo sono i principali interventi in materia:
1. la diminuzione del numero degli scaglioni di reddito (da 5 a 4) e la loro ridefinizione, mediante la soppressione del quarto scaglione (55/75 mila euro) e dalla riduzione di ampiezza di quello precedente, il cui limite superiore viene ridotto da 55mila a 50mila euro;
2. la riduzione delle aliquote del secondo e del terzo scaglione, che passano rispettivamente dal 27% al 25% e dal 38% al 35%;
3. l’aumento delle detrazioni sui redditi di pensione e di lavoro autonomo;
4. l’incremento della detrazione spettante ai percettori di redditi di lavoro dipendente, anche attraverso l’assorbimento del relativo “bonus”, che essenzialmente rimane solo per i redditi fino a 15mila euro;
5. l’introduzione di micro detrazioni aggiuntive (65 euro per i dipendenti con redditi tra 25 e 35 mila euro; 50 euro per i pensionati con redditi tra 25.001 e 29mila euro e per gli autonomi con redditi tra 11.001 e 17mila euro) al fine di non penalizzare eccessivamente i contribuenti delle classi di reddito meno avvantaggiate dalle misure introdotte.
A seguito della revisione degli scaglioni si riduce quindi l’efficacia delle detrazioni: nel vecchio regime Irpef le detrazioni producono effetti fino a 55 mila euro di reddito, dal saranno attive fino 50 mila euro.
Il complesso degli interventi determina risparmi d’imposta per la quasi totalità della platea dei contribuenti Irpef, rimanendo esclusi soltanto i cosiddetti “incapienti”, ovvero i soggetti che godono di detrazioni più alte dell’imposta lorda. Si tratta di una classe composta prevalentemente da lavoratori dipendenti con redditi molto bassi (inferiori a 12.500 euro), i quali, peraltro, avevano già beneficiato degli specifici “bonus” varati nel 2014 e nel 2019. Tuttavia, per esprimere una valutazione compiuta sulle misure del Governo occorre considerare anche gli effetti della decontribuzione per il 2022 (a favore dei lavoratori dipendenti), della soppressione dell’Irap per le persone fisiche (a favore di imprenditori e professionisti) e dell’introduzione dell’assegno unico.
Resta comunque il fatto che il nuovo assetto di scaglioni, aliquote e detrazioni renda in qualche maniera più regolare la progressività, migliorando l’equità verticale del modello.